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Antagonisti del fattore di necrosi tumorale e rischio cardiovascolare nei pazienti con artrite reumatoide


L’artrite reumatoide è associata a cardiopatia ischemica precoce; questa sembra essere indotta, in gran parte, dalla presenza di infiammazione cronica.

Gli studi suggeriscono che il trattamento con farmaci modificanti la malattia, come Metotrexato ( MTX; Methotrexate ), possa ridurre l'incidenza di eventi cardiovascolari nell’artrite reumatoide.
Le terapie anti-TNF riducono in modo significativo l'infiammazione nell’artrite reumatoide.

Tuttavia, la misura in cui questi agenti possono ridurre anche la malattia cardiovascolare non è ben definita.
Una revisione sistematica della letteratura ha esaminato l'effetto dei farmaci anti-TNF sulla malattia cardiovascolare nei pazienti con artrite reumatoide.

In totale sono stati identificati 1840 abstract e sono stati inclusi 20 articoli. Sono state raccolte informazioni sugli effetti degli antagonisti del TNF sui valori globali di eventi cardiovascolari, infarto miocardico, ictus e insufficienza cardiaca.

In conclusione, in molti studi, gli antagonisti del TNF sembrano ridurre il rischio di malattie cardiovascolari negli individui affetti da artrite reumatoide.
Un dato rassicurante è che non sembra esserci un aumento del rischio di insufficienza cardiaca.
Tuttavia, la riduzione di malattie cardiovascolari non è così costante come visto con gli studi di Metotrexato. ( Xagena2011 )

Westlake SL et al, Rheumatology 2011; 50: 518-531


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