Ricercatori finlandesi hanno valutato la percentuale di continuazione della terapia nei pazienti con artrite idiopatica giovanile, trattati con gli inibitori del TNF-alfa, ed i predittori per l’interruzione del trattamento.
Lo studio osservazionale, retrospettivo, ha riguardato pazienti con artrite idiopatica giovanile che stavano assumendo Etanercept ( Enbrel, n= 105 ) o Infliximab ( Remicade, n=104 ), con almeno 1 anno di follow-up.
La sopravvivenza del trattamento con Etanercept a 12 mesi è stata, rispettivamente dell’83% vs 80%, 68% vs 68% a 24 mesi, 64% vs 53% a 36 mesi, 61% vs 48% a 48 mesi ( p=0.194 ).
Le ragioni che hanno portato all’interruzione della terapia sono state: inefficacia ( Etanercept 28% vs Infliximab 20%; p= 0.445 ), eventi avversi ( 7% vs 22%; p=0.002 ) o malattia inattiva ( 10% vs 16%; p=0.068 ).
I pazienti di sesso femminile ( hazard ratio, HR=2.8 ), i pazienti con artrite idiopatica giovanile sistemica ( HR=7.8 ) o quelli che stavano assumendo Infliximab ( HR=2 ) erano a più alto rischio di interruzione del trattamento.
Un terzo dei pazienti è passato ad assumere una seconda terapia anti-TNF, che è stata interrotta meno frequentemente rispetto alla prima.
Dopo 1 anno, la sopravvivenza della terapia con Etanercept era del 60% contro il 58% di Infliximab; la sopravvivenza di Adalimumab ( Humira ) è stata del 66% come terapia anti-TNF di seconda linea.
In conclusione, sebbene il trattamento con Infliximab sia stato interrotto più frequentemente, rispetto ad Etanercept, a causa di eventi avversi, durante un periodo osservazionale di 48 mesi, la sopravvivenza del trattamento totale di Etanercept e quella del trattamento con Infliximab come primo farmaco biologico nell’artrite idiopatica giovanile è risultata comparabile.
Un passaggio ad un altro antagonista del TNF-alfa appare essere un’opzione terapeutica ragionevole. ( Xagena2008 )
Tynjala P et al, Ann Rheum Dis 2008; Epub ahead of print
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