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Artrite psoriasica: benefici muscoloscheletrici e cutanei con Bimekizumab


Bimekizumab, un anticorpo monoclonale che neutralizza sia IL-17A che IL-17F, ha migliorato significativamente i risultati sia muscoloscheletrici che cutanei tra i pazienti con artrite psoriasica attiva, secondo i dati di uno studio di fase 2b.

Precedentemente, in studi preclinici e clinici precoci, la neutralizzazione di IL-17F e IL-17A ha dimostrato di essere efficace contro la psoriasi, l'artrite psoriasica e la spondilite anchilosante.

Il razionale per neutralizzare IL-17F e IL-17A è che sia IL-17A che IL-17F condividono il 50% di omologia strutturale e hanno funzioni proinfiammatorie simili.
IL-17A e IL-17F sono espressi nei siti di infiammazione e cooperano in modo indipendente con altre citochine per mediare l'infiammazione negli esseri umani.
L'ipotesi clinica è che neutralizzando IL-17F in aggiunta a IL-17A si ottiene una maggiore soppressione dell'infiammazione rispetto all'inibizione della sola interleuchina-17A.

Nello studio di fase 2b, 206 pazienti con artrite psoriasica attiva sono stati assegnati in modo casuale a uno di cinque gruppi di trattamento: 16 mg di Bimekizumab per via sottocutanea ( n = 41 ); 160 mg di Bimekizumab per via sottocutanea ( n = 41 ); 160 mg di Bimekizumab per via sottocutanea dopo una dose di carico di 320 mg ( n = 41 ); 320 mg di Bimekizumab per via sottocutanea ( n = 41 ); oppure placebo ( n = 42 ).

Dopo la settimana 12, tutti i pazienti che hanno ricevuto placebo o 16 mg di Bimekizumab sono stati nuovamente randomizzati a 160 mg o 320 mg di Bimekizumab.

Durante le visite cliniche alle settimane 16, 24 e 36, i pazienti con meno del 10% di miglioramento della conta delle articolazioni dolenti e gonfie erano eleggibili per la terapia di salvataggio.

L'endpoint primario era la risposta ACR50 alla settimana 12; tuttavia, la sicurezza e l'efficacia sono state monitorate fino alla settimana 48.

Complessivamente, il 91.7% dei pazienti ha completato il trattamento.

Alla settimana 12, è stata riscontrata una percentuale significativamente più alta di pazienti trattati con Bimekizumab che hanno incontrato una risposta ACR50 rispetto ai pazienti trattati con placebo.
In particolare, la risposta ACR50 è stata raggiunta nel 26.8% dei pazienti che hanno ricevuto 16 mg, 41.5% di quelli trattati con 160 mg, 46.3% che ha ricevuto 160 mg dopo una dose di carico di 320 mg, e il 24.4% che ha ricevuto 320 mg durante lo studio rispetto al 7.1 % di coloro che hanno ricevuto il placebo.

Oltre ad ACR50, i pazienti trattati con Bimekizumab hanno presentato anche più alti tassi di risposta ACR20, ACR70 e PASI90 ed erano più propensi a ottenere una minima attività della malattia e una risoluzione di entesite.

I pazienti che sono stati ri-randomizzati da placebo a Bimekizumab o a una dose maggiore di Bimekizumab hanno manifestato un rapido miglioramento dell'attività di malattia dopo il cambio di regime.
Tutti i miglioramenti associati a Bimekizumab hanno continuato ad aumentare fino alla settimana 24 e si sono mantenuti sostenuti fino alla settimana 48.

In una analisi di sicurezza, non è stata riscontrata alcuna associazione tra la dose di Bimekizumab e gli eventi avversi correlati al trattamento, che sono stati segnalati nel 34.1% dei pazienti che hanno ricevuto 16 mg di Bimekizumab, il 43.9% che ha ricevuto 160 mg, il 39% che ha ricevuto 160 mg dopo una dose di carico di 320 mg, e il 48.8% che ha ricevuto 320 mg contro il 57.1% dei pazienti che hanno ricevuto il placebo.

Gli eventi avversi più comuni sono stati nasofaringite e infezioni del tratto respiratorio superiore.

Non sono stati riportati decessi o casi di malattia infiammatoria intestinale, eventi cardiovascolari maggiori o ipersensibilità e reazioni anafilattiche.

Il profilo di sicurezza di Bimekizumab è risultato in linea con i precedenti studi di Bimekizumab in pazienti con psoriasi, artrite psoriasica e spondilite anchilosante.

Sono necessarie ulteriori ricerche per confrontare Bimekizumab con altri tipi di trattamento per convalidare il beneficio clinico della doppia neutralizzazione di IL-17A e IL-17F. ( Xagena2018 )

Fonte: ACR / ARHP Annual Meeting, 2018

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