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Il trattamento precoce della artrite reumatoide previene il danno articolare


Uno studio osservazionale ha mostrato che iniziare precocemente il trattamento per l'artrite infiammatoria con un DMARD ( farmaco antireumatico che modifica la malattia ) dopo l'insorgenza dei sintomi contribuisce a prevenire il danno strutturale alle articolazioni.

In un'analisi non-aggiustata, i cambiamenti strutturali visibili ai raggi X non sono risultati significativamente differenti tra i pazienti che avevano iniziato il trattamento entro 3 mesi rispetto a quelli che lo avevano iniziato successivamente ( 1.2 versus 1.6 unità, p=0.37 ).
Tuttavia, dopo aggiustamento per i punteggi di propensione calcolati per limitare i bias di selezione, la differenza è risultata statisticamente significativa ( 0.8 versus 1.7 unità, p=0.033 ).

Sono stati analizzati i dati di 661 pazienti nella coorte ESPOIR, arruolati nel periodo 2002-2005, con notevoli differenze nei trattamenti individuali di ciascun paziente e le decisioni relative all’inizio della terapia lasciate ai medici curanti.

Per capire se il trattamento ritardato avesse un'influenza clinicamente significativa sul risultato radiografico ad un anno, i ricercatori hanno calcolato un punteggio di propensione di inizio trattamento per ogni paziente basato su tutte le variabili disponibili che avrebbero potuto influenzare la decisione del medico curante.

Queste variabili includevano fattori come età, punteggio di attività di malattia, positività al fattore reumatoide ( RF ) e la presenza di anticorpi anti-peptide ciclico citrullinato ( anti-CCP ).

Al basale, l'età media dei pazienti era di 49 anni, e più di tre quarti di loro erano donne.
Il loro punteggio medio di attività di malattia misurata in 28 articolazioni ( DAS28 ) era 5.61, e il 73% di loro soddisfaceva i criteri dell'American College of Rheumatology ( ACR ) per l'artrite reumatoide.
Entro un anno dall'insorgenza dei sintomi, l'80% dei pazienti aveva iniziato un trattamento con un farmaco modificante la malattia, che nel 64% dei casi era Metotrexato ( Metothrexate ).
Un piccolo numero di pazienti aveva utilizzato altri farmaci, come Idrossiclorochina, Sulfasalazina, o bloccanti del fattore di necrosi tumorale ( TNF ).

Tra i 437 pazienti che avevano iniziato il trattamento con uno deiDMARD, il 32% lo aveva fatto entro tre mesi e il 47% entro sei mesi.

Le differenze al basale tra i pazienti che avevano iniziato il trattamento entro tre mesi e coloro che avevano cominciato la terapia in seguito includevano: età, 46.7 vs 49.2; DAS28 media, 5.61 vs 4.96; punteggio radiografico di Sharp medio, 4.7 vs 6.1; positività al fattore reumatoide, 52.1% vs 42.4%; positività anti-CCP, 55% vs 37.2%; soddisfazione dei criteri per l'artrite reumatoide, 90% vs 76.6%.

Quando i pazienti sono stati stratificati in quintili per il punteggio di propensione, si è notato che nei tre quintili più bassi, quelli con prognosi migliore, c'era poca differenza nella progressione radiografica tra coloro che avevano iniziato il trattamento entro tre mesi e coloro che lo avevano iniziato più tardi.
Ma nei quintili superiori, con prognosi peggiore, c'era una tendenza verso un risultato radiografico migliore tra i pazienti trattati precocemente.

I risultati dello studio hanno confermato le attuali raccomandazioni relative al trattamento precoce della artrite infiammatoria. ( Xagena2011 )

Fonte: Arthritis & Rheumatism, 2011


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