Le donne con malattie reumatiche che hanno continuato a ricevere inibitori del fattore di necrosi tumorale ( TNFi ) durante la gravidanza hanno presentato rischi molto più bassi di riacutizzazioni di malattia periparto o dopo il parto rispetto a quelli che hanno interrotto il trattamento con inibitori del TNF.
La coorte di studio comprendeva 40 donne e 46 gravidanze. Nel primo gruppo, 11 pazienti con 14 gravidanze hanno interrotto gli inibitori del TNF dopo l'insorgenza della gravidanza.
L'età media era di 31.9 anni.
Una riacutizzazione della malattia ha complicato 5 delle 14 gravidanze e 2 gravidanze si sono concluse con una perdita della gravidanza nel primo trimestre.
8 delle 12 donne incinte rimanenti hanno manifestato riacutizzazioni della malattia postpartum.
In totale il 78.6% delle pazienti nel primo gruppo ha manifestato una riacutizzazione periparto e/o postpartum ed è stata riportata una anomalia congenita.
Il secondo gruppo comprendeva 29 donne che hanno continuato ad assumere gli inibitori del TNF in 32 gravidanze che hanno portato a 34 nascite.
L'età media era di 34 anni.
Una riacutizzazione della malattia ha complicato 3 delle 32 gravidanze ( 9.4% ) e 6 su 32 ( 18.7% ) hanno manifestato riacutizzazioni della malattia postpartum, con un totale del 25% di pazienti che hanno manifestato una riacutizzazione periparto e/o postpartum.
Il primo gruppo ha presentato un numero significativamente maggiore di riacutizzazioni periparto e postpartum rispetto al secondo gruppo ( P=0.03 e P=0.002, rispettivamente ), ed entrambi i gruppi avevano un peso alla nascita simile.
L'uso di inibitori del TNF durante la gravidanza non ha comportato alcun rischio specifico ostetrico o fetale in questa piccola coorte.
È stata osservata una percentuale di riacutizzazione periparto e postpartum significativamente più elevata nelle madri che hanno interrotto l’assunzione di inibitori del TNF durante il primo trimestre.
Si ritiene che in una paziente con malattia infiammatoria cronica con indicazioni pre-concepimento o peri-concepimento per l'inibizione del TNF, i benefici materni dell'impiego continuativo degli inibitori del TNF durante la gravidanza superano la remota possibilità di esiti avversi della gravidanza o fetali. ( Xagena2018 )
Fonte: Journal of Rheumatology, 2018
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