Il ferro è critico in quasi tutte le funzioni della cellula, e la capacità di una cellula, di un tessuto e dell'organismo di procurarsi questo metallo è una condizione essenziale per la sopravvivenza.
Il ferro è necessario per la normale funzione immunitaria, e la relativa carenza di ferro è associata a lieve immunosoppressione. Concentrazioni di questo metallo superiori a quelle richieste possono causare sia uno stress ossidativo che un aumento dei rischi di infezione.
Come risultato, l'uomo si è evoluto con un complesso meccanismo di regolazione del ferro che ne limiti la sua disponibilità. Questa omeostasi può essere perturbata.
Le malattie autoimmuni e la gotta si presentano spesso con anormale omeostasi del ferro, sostenendo in questo modo un ruolo del metallo in queste patologie.
Ricercatori dell’University of Pennsylvania a Fildelfia negli Stati Uniti, hanno esaminato il ruolo del ferro nella normale funzione immunitaria e le prove cliniche di alterata omeostasi del ferro nelle malattie autoimmuni e nella gotta, nonché le possibili implicazioni sia del depauperamento che dell'integrazione del metallo in questa popolazione di pazienti.
E’ stato osservato che un’alterata omeostasi del ferro può rappresentare una significativa risposta alle infiammazioni e può avere teorici benefici antinfiammatori .
Tuttavia è opportuno evitare integrazioni di Ferro routinarie nei pazienti che non presentino un impoverimento delle loro riserve di ferro. ( Xagena2009 )
Baker JF, Ghio AJ, Rheumatology 2009; 48: 1339-1344
Reuma2009 Endo2009