In uno studio pilota, l’anticorpo monoclonale anti-TNF alfa, Infliximab ( remicade ), ha indotto un rapido e significativo miglioramento nei pazienti con spondiloartropatia attiva.I Ricercatori del Department of Rheumatology del Ghent University Hospital in Belgio hanno esaminato se ripetute infusioni di Infliximab ( 5 mg/kg ogni 14 settimane ) fossero in grado di mantenere l’effetto terapeutico e buoni margini di sicurezza osservati nello studio pilota.Su 21 pazienti, 19 hanno completato il periodo di follow-up di 1 anno, 2 pazienti hanno modificato il loro regime terapeutico a causa della scarsa risposta al trattamento.Dopo ciascuna riperfusione è stata osservata una significativa riduzione di tutte le manifestazioni cliniche.Prima di ogni infusione, i sintomi si sono ripresentati nel 16% ( 3/19 ) pazienti alla 20.a settimana, nel 68% ( 13/19 ) alla 34.a settimana, e nel 79% ( 15/19 ) alla 48.a settimana. Nessuna sospensione della terapia è avvenuta a causa del presentarsi di eventi avversi. Si sono osservati 12 episodi infettivi lievi.Dodici pazienti ( 57% ) hanno sviluppato anticorpi antinucleo, in 4 di loro ( 19% ) sono stati identificati anticorpi anti-DNA.
Tuttavia, nessun sintomo lupus-simile si è presentato. In questo studio aperto con Infliximab nei pazienti con spondiloartropatia attiva, il miglioramento significativo delle manifestazioni cliniche si sono mantenute per più di 1 anno nel periodo di follow-up senza gravi effetti indesiderati.
Sebbene i sintomi si siano presentati in un numero crescente di pazienti non è stata osservata alcuna perdita di efficacia dopo il trattamento. ( Xagena2002 )Kruithof E et al, Ann Rheum Dis 2002; 61: 207-212