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Sclerosi sistemica: rischio più elevato di nascite pretermine


Sono stati valutati gli esiti materni e fetali nelle donne con sclerosi sistemica. Sono stati raccolti in maniera prospettica i dati su 99 donne con sclerosi sistemica provenienti da 25 Centri italiani, e sono stati analizzati in modo retrospettivo.

Le donne con sclerosi sistemica sono state osservate durante 109 gravidanze ( dal 2000 al 2011 ), e i risultati sono stati confrontati con quelli della popolazione ostetrica generale ( per un totale di 3.939 parti ).

L'età materna al momento del concepimento era in media di 31.8 anni, e la durata mediana della malattia al momento del concepimento era di 60 mesi ( range 2-193 mesi ).

Le pazienti con sclerosi sistemica, rispetto alla popolazione generale ostetrica, avevano una frequenza significativamente maggiore di parti pretermine ( 25% versus 12% ) e parti pretermine con meno di 34 settimane di gestazione ( 10% versus 5% ), restrizione della crescita intrauterina ( 6% versus 1% ) e bambini con peso alla nascita molto basso ( 5% vs 1% ).

I risultati dell'analisi multivariata hanno mostrato che l'uso di corticosteroidi era associato a parti pretermine ( odds ratio [OR] 3.63 ), mentre l'impiego di Acido Folico ( OR=0.30 ) e la presenza di anticorpi anti-Scl-70 ( OR=0,26 ) avevano effetti protettivi.

La malattia è rimasta stabile nella maggior parte delle pazienti affetti da sclerosi sistemica, ma ci sono stati 4 casi di progressione della malattia entro 1 anno dal parto, tutti nelle donne con positività per gli anticorpi anti-Scl-70; 3 di queste presentavano una durata della malattia inferiore a 3 anni.

In conclusione, le donne con sclerosi sistemica possono avere gravidanze di successo, ma presentano rischio, superiore al normale, di parto prematuro, di ritardo nella crescita intrauterina e di bambini con peso alla nascita molto basso.
La progressione della malattia durante o dopo la gravidanza è rara, ma possibile.
Il concepimento deve essere evitato nelle donne con gravi danni organici e rinviato nelle donne con sclerosi sistemica di recente insorgenza, soprattutto se la paziente è positiva agli anticorpi anti-Scl-70. ( Xagena2012 )

Taraborelli M et al, Arthritis Rheum 2012, 64:1970-1977


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