La Ciclofosfamide ( Endoxan ) e i glucocorticoidi hanno rappresentato la terapia standard di induzione della remissione per la vasculite ANCA-associata grave ( ANCA: anticorpo antineutrofili citoplasmatico ) per 40 anni.
Studi non-controllati suggeriscono che Rituximab ( MabThera ) è efficace e potrebbe essere più sicuro di un regime basato su Ciclofosfamide.
Uno studio multicentrico, randomizzato, in doppio cieco di non-inferiorità ha messo a confronto Rituximab ( 375 mg per metro quadro di superficie corporea a settimana per 4 settimane ) rispetto a Ciclofosfamide ( 2 mg per chilo di peso corporeo al giorno ) per l’induzione della remissione.
I glucocorticoidi sono stati ridotti e l’endpoint primario era la remissione della malattia senza l’uso di Prednisone a 6 mesi.
Nove Centri hanno arruolato 197 pazienti ANCA-positivi con granulomatosi di Wegener o poliangioite microscopica.
Al basale, l’attività della malattia, il coinvolgimento degli organi e la proporzione di pazienti con malattia recidivante sono risultati simili nei 2 gruppi di trattamento.
Nel gruppo Rituximab 63 pazienti ( 64% ) hanno raggiunto l’endpoint primario rispetto a 52 pazienti nel gruppo controllo ( 53% ), un risultato che rispetta i criteri di non-inferiorità ( P minore di 0.001 ).
Il regime basato su Rituximab è risultato più efficace di quello basato su Ciclofosfamide nell’indurre remissione della malattia recidivante; 34 dei 51 pazienti nel gruppo Rituximab ( 67% ) rispetto a 21 dei 50 pazienti del gruppo controllo ( 42% ) hanno raggiunto l’endpoint primario ( P=0.01 ).
Rituximab è inoltre risultato efficace quanto Ciclofosfamide nel trattamento di pazienti con malattia renale maggiore o emorragia alveolare.
Non sono state osservate differenze significative tra i gruppi di trattamento per quanto riguarda i tassi di eventi avversi.
In conclusione, la terapia con Rituximab è risultata non-inferiore al trattamento giornaliero con Ciclofosfamide per l’induzione della remissione nella vasculite ANCA-associata grave e potrebbe essere superiore nella malattia recidivante. ( Xagena2010 )
Stone JH et al, N Engl J Med 2010; 363: 221-232
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