È stata confrontata l'incidenza di cancro in seguito alla terapia con inibitori del fattore di necrosi tumorale alfa ( TNF-alfa ) rispetto alle terapie alternative comunemente utilizzate nelle malattie immuno-mediate.
Lo studio Safety Assessment of Biological Therapeutics ha utilizzato dati provenienti da quattro fonti, tra cui i database Medicaid e Medicare, Tennessee Medicaid, e Kaiser Permanente Northern California.
Sono stati stimati i tassi relativi di cancro, confrontando i soggetti trattati con gli inibitori del TNF-alfa ai pazienti trattati con terapie alternative modificanti la malattia.
L'algoritmo di rilevazione del tumore aveva un valore predittivo positivo che variava dal 31% per qualsiasi leucemia all’89% per il cancro al seno femminile.
Sono stati inclusi 29.555 pazienti con artrite reumatoide ( 13.102 anni-persona ), 6.357 pazienti con malattia infiammatoria intestinale ( 1.508 anni-persona ), 1.298 pazienti con psoriasi ( 371 anni-persona ) e 2.498 pazienti con artrite psoriasica ( 618 anni-persona ).
L'incidenza di qualsiasi tipo di cancro solido non è stata elevata nella artrite reumatoide ( hazard ratio, HR=0.80 ), nella malattia infiammatoria intestinale ( HR=1.42 ), nella psoriasi ( HR=0.58 ), o nella artrite psoriasica ( HR=0.74 ) durante la terapia con inibitori del TNF-alfa, rispetto alla terapia alternativa malattia-specifica.
Tra i pazienti con artrite reumatoide, l'incidenza di uno dei 10 tumori più comuni negli Stati Uniti e del cancro della pelle non-melanoma non è aumentata con la terapia a base di inibitori del TNF-alfa, rispetto al trattamento con farmaci di confronto.
In conclusione, in questo studio il rischio di cancro a breve termine non è stato elevato tra i pazienti trattati con la terapia con inibitori del TNF-alfa, rispetto alle terapie comunemente usate per le malattie infiammatorie croniche immunomediate. ( Xagena2013 )
Haynes K et al, Arthritis Rheum 2013; 65: 48-58
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